29 gennaio 2015

Dizionario del diavolo, di Ambrose Bierce

Dizionario del diavolo (The Devil's Dictionary), di Ambrose Bierce

Anno di prima pubblicazione: 1906

Edito da: Rizzoli, Dalai, Guanda, Falsopiano (ebook) e altri

Voto: 7/10

Pagg.: 97 (nell'edizione Falsopiano - ebook)

Traduttore: Alberto Levorato

___

Ambrose Bierce è persona assai celebre tra i cultori dell’aforismo e della frase ad effetto, ambito nel quale lo scrittore statunitense è stato una delle penne più pungenti, a cavallo tra fine Ottocento e inizio Novecento.

Per questa sua vena cinica e umoristica, Bierce è considerabile l’Oscar Wilde d’oltre oceano ed ha ispirato personaggi del calibro di Hemingway e Woody Allen.
Buona parte delle più famose frasi di Bierce sono tratte dal Dizionario del diavolo, opera che inizialmente fu intitolata The Cynic’s Word Book (Il vocabolario del cinico), e che a mio avviso avrebbe dovuto sopravvivere con tale titolo, più adeguato e suggestivo.
Bierce elenca una serie di vocaboli in un centinaio circa di pagine, fornendone una definizione sempre caustica e sottilmente ironica.
A cominciare dallo stesso significato di cinico, “un mascalzone che, a causa di un difetto alla vista, vede le cose come sono e non come dovrebbero essere”.
Bersagli prediletti sono, manco a dirlo, la politica, l’amore, i moralismi e la religione.
Scopriamo così che la fede non è altro che “credere senza prove a ciò che ci viene detto da uno che parla senza alcuna cognizione di causa di cose che non hanno alcun metro di paragone” e che il sacerdote è colui che si “prende cura della nostra vita spirituale per migliorare le condizioni della sua vita temporale”.
O che l’amore coniugale è “erotismo che viene deviato in maniera perversa verso la propria moglie”.

Alcune definizioni della versione integrale del Devil’s Dictionary fanno riferimento a episodi o personaggi celebri della fine dell’Ottocento, che in certe edizioni si è deciso di omettere in quanto caduti, al giorno d’oggi, nell’oblio (a proposito, l’oblio è il “cimitero della fama, dove si raffreddano tristemente le speranze più entusiastiche”).

Tra gli aforismi/definizioni più celebri, solo per citarne alcuni:
Aiutare: Incrementare il numero delle persone ingrate.
Ammirazione: La nostra cortese ammissione che un’altra persona ci assomiglia.
Anno: Una serie di trecentosessantacinque delusioni.
Applauso: Eco di un luogo comune.
Egoista: Persona priva di considerazione per l’egoismo altrui.
Entusiasmo: Intemperanza giovanile curabile con minime dosi di pentimento somministrate assieme a un’intensa terapia di esperienza.
Ozio: Intervallo di lucidità nel disordine della vita.
Prudente: Uomo che crede al dieci per cento di ciò che sente, un quarto di ciò che legge e metà di ciò che vede.

Tra le definizioni più ironiche:
Indirizzo: Luogo in cui si ricevono le costanti attenzioni dei creditori.
Ospedale: Luogo in cui il malato riceve di solito due diversi tipi di trattamento: uno medico da parte del dottore, uno inumano da parte degli infermieri.
Porto: Luogo dove le navi trovano riparo dalle tempeste esponendosi alla furia dei dazi doganali.

Una lettura piacevole anche se, per sua natura, molto spezzettata.
Un prontuario in cui trovare interessanti e disillusi spunti di saggezza.

Nessun commento: