"Provengo da una stirpe nota per il vigore della fantasia e l’ardore
passionale. Mi han detto folle; ma ancora non s’è sciolto l’interrogativo, se
la follia sia o meno l’intelligenza piú sublime; se lo splendore, l’abisso e
l’arcano non traggano origine da una malattia del pensare, da umori della mente
sovraeccitata a danno dell’intelletto quotidiano. Coloro che sognano di giorno
sono esperti di molte cose che sfuggono a chi sogna solo di notte."
Eleonora, da I racconti 1831- 1849 (Einaudi), traduzione di
Giorgio Manganelli
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