6 maggio 2016

Il cinema, per esempio, di Francesco Casetti

Il cinema, per esempio. La nascita e lo sviluppo del Cinema tra Otto e Novecento, di Francesco Casetti

Anno di prima pubblicazione: 1999

Edito da: EDUCatt Università Cattolica

Voto: 7,5/10

Pagg.: 96

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Francesco Casetti, docente universitario esperto di cinema e di media, ben conosciuto nel mondo dei critici cinematografici, è stato docente di filmologia nella Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università Cattolica di Milano, ma ha insegnato anche all'estero in Università prestigiose come Yale, Berkeley e Paris III.

Questo libro, scritto per il Corso di Storia e Critica del Cinema e per il Corso di Filmologia dell'anno accademico 1998-1999, è sottotitolato La nascita e lo sviluppo del Cinema tra Otto e Novecento ed infatti comincia con un approccio storico, per poi passare a più generiche dissertazioni sulla natura del cinema.

Fin dai primi anni il cinema evidenzia la sua natura totalmente nuova rispetto alle arti già esistenti. Anche la stessa fotografia poteva essere ritenuta, tutto sommato, uno sviluppo dell'arte pittorica, a cui aggiungeva soltanto la rapidità e la precisione nell'esecuzione.
Il cinema, invece, “attraverso l’integrazione di diversi linguaggi, da quello pittorico a quello mimico (...) avrebbe offerto una sintesi delle precedenti esperienze estetiche”.

Il cinema viene definito “il medium per eccellenza” del ventesimo secolo e si propone inizialmente anche come una “presenza urbana” (il nickelodeon dei primi anni negli USA, fino alle odierne sale) con connotazione socializzante:
Consente un’esperienza collettiva, immersi nel cuore della folla, e insieme lascia il suo spettatore solo, a tu per tu con lo schermo. Si rivolge all’individuo e alla massa, e insieme fa degli individui e delle masse degli oggetti di rappresentazione, esplorando del primo anche i più piccoli tratti fisionomici, e della seconda la bellezza e la grandiosità”.

La storia del pre-cinema ci dice che questa nuova forma d'arte “è il risultato di una ricerca tecnico-scientifica; e tuttavia mai come qui la scienza richiama in campo il suo contrario, la magia”. L'Autore cita in tal senso Tom Gunning, che definisce il cinema degli esordi, con celebre e suggestiva formula, come una “macchina delle attrazioni”.

Dopo la parte iniziale di carattere storico, Casetti propone alcune interessanti riflessioni di carattere generale sul cinema e sul suo futuro.
C'è infatti chi pensa che il cinema sia in declino e che costituisca “un tipo di esperienza ancora rilevante, ma legata soprattutto al passato” (come ad esempio accade con l'opera lirica).
La tentazione di considerarlo un oggetto d’antiquariato è forte”.
Un'ipotesi che viene tuttavia bocciata dall'Autore, il quale ritiene che il cinema non sia assolutamente fuori gioco: “semmai cambia ruolo; ma continua ad essere della partita”.

Il libro di Casetti, nonostante sia un testo accademico, è interessante anche come lettura per appassionati. All'interno dell'opera il cinema è spesso usato come pretesto per discussioni più ampie e generiche, di carattere sociale o artistico, che denotano la grande cultura e l'eclettismo intellettuale dell'Autore.
Non mancano alcune parti teoriche di non semplice comprensione; eppure, riuscire a seguire Casetti nei suoi interessanti ragionamenti può dare buone soddisfazioni al lettore profano:
Credo (…) che si debba insistere nel pensare al cinema come ad una “macchina” e insieme come ad un complesso di “opere”, come ad un dispositivo comunicativo e insieme come ad uno strumento d’espressione (…) continuando a considerarlo come il punto di congiunzione di un medium e di un’arte”.

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